Ogni giorno è una lotta...Ma la notte no! |
Nutraceutica |
Tra le prime domande poste al paziente in studio, dopo aver appurato che un dolore l’ha portato da me, una che risulta alquanto bislacca è: “ha più dolore la mattina o la sera?”. Può sembrare banale, scontato, ma tosto, l’interessato, risponde correttamente.
Per rendere chiara la mia quasi ossessione per la totale comprensione del dolore, devo chiarire alcuni aspetti. Tutto può essere racchiuso in alcune parole chiave: eliminazione tossinica, organi emuntori, acidosi del tessuto connettivo e osteopatia viscerale.
L’eliminazione delle tossine dall’organismo, avviene soprattutto nella fase notturna.
Abbiamo degli organi deputati apposta alla loro eliminazione e si chiamano organi emuntori. Sono deputati anche alla depurazione del corpo, oltre che all’escrezione di derivati tossici. Generalmente vengono classificati come primari e secondari; oltre al fegato ed al rene, vengono considerati emuntori anche pelle, polmoni e intestino.
La salute e la malattia dipendono dalla produzione di elementi metabolici e dalla capacità dell’organismo di eliminare tali scarti. Questi organi filtro, chiamati emuntori, sono preposti a questo lavoro specifico:
- Rene
- Fegato Colecisti
- Intestino
- Pelle in generale
- Polmoni (comprende: naso, gola, orecchie)
- Utero vagina (emuntore supplementare presente nel sesso femminile)
Gli emuntori sono collegati al sistema circolatorio ed al sangue come carrier di sostanze. Emuntori primari sono, coppia colecisti/fegato, intestino e rene; i primi due stimolabili in caso di eccesso di residui colloidali, il secondo in caso di acidosi.
Emuntori secondari sono, invece, quelli che intervengono in caso di sovraccarico e affaticamento dei primari:
- polmone, omologo della coppia colecisti/fegato-intestino,
- pelle
o ghiandole sudoripare, equivalenti al rene;
o ghiandole sebacee, equivalenti ad un secondo fegato;
o strato basale che è al di sotto dell’epidermide ed equivale ad un “secondo intestino”.
L’acidosi e l’accumulo di sostanze colloidali costituiscono le tipologie dei sovraccarichi.
La Cronobiologia ha ampliamente descritto le fasi della fisiologia del connettivo, ma rivediamo adesso una delle caratteristiche fondamentali di questo tessuto.
Una delle sue funzioni è quella di essere ricettacolo di tossine che vengono convogliate dal sangue ed immagazzinate nel connettivo stesso. Queste tossine provengono principalmente dall'interno del corpo, e in particolare dal metabolismo cellulare (tossine endogene), ma anche dall'esterno, per esempio i virus, i batteri, i farmaci, i metalli pesanti, varie sostanze chimiche, ecc. Sia le tossine endogene che quelle esogene ogni giorno devono essere smaltite e tale lavoro viene effettuato dal sistema linfatico che, proprio come un operatore ecologico, porta via giornalmente i rifiuti che si sono accumulati.
Per consentire ciò il connettivo presenta capacità tixotropiche (mutazione reversibile della struttura molecolare di un materiale sotto l'azione di forze deformanti esterne, portandosi da uno stato più denso "gel" a una più fluido "sol" ossia diminuendo la sua viscosità), nell'arco delle 24 ore, attraversa due fasi di circa 12 ore ciascuna: una fase di smaltimento di scorie metaboliche e sostanze estranee (dalle 3 alle 15 circa; stato di SOL, avviene la demolizione e lo smaltimento di scorie e proteine; fase di smaltimento), ed una fase di ricostruzione della matrice connettivale e delle sostanze indispensabili alla vita delle cellule (dalle 15 alle 3; stato di GEL, fase di ricomposizione della matrice connettivale e delle proteine; fase di ricostruzione).
In sintesi, in ogni fase il connettivo cambia la sua struttura, altalenando ad ogni demolizione, una ricostruzione, e viceversa.
Questo equilibrio, però, può rompersi per una serie di ragioni: ad esempio, per un trauma, infezioni virali o batteriche, insufficienza funzionale del sistema linfatico, eccessiva produzione di tossine dovuta ad errata alimentazione o all'assunzione di sostanze chimiche, ecc. Tutti questi eventi portano ad un aumento di scorie nel connettivo.
Tornando a bomba, sappiamo che uno stato tossinico non epurato adeguatamente dai sistemi emuntori pone il tessuto connettivo in uno stato di infiammazione relativa. La componente connettivale colloidale dell’organo deputato alla detossificazione, specie nella fase neurovegetativa notturna, presenta una adeguata plasmabilità atta alle normali necessità fisiologiche della loro fase biologica. Quindi, o la meiopragia (alterata fisiologia) latente di un organo o semplicemente un eccessivo stato tossinico mantenuto o recidivo, comporta alterazioni ai sistemi strutturali di contenzione, sostegno e locazione che ne curano anche le automatiche funzionalità neurovegetative notturne. Ciò si esprime, biomeccanicamente, come rigidità rispetto alla motilità e mobilità dell’organo in questione. Tale organo aderisce al corpo tramite ispessimenti del connettivo, sia per sostegno che per posizione specifica funzionale all’interno del nostro corpo e quindi, trazioni concentriche puntiformi possono portare a vere e proprie modificazioni degli equilibri della struttura, proprio mentre noi abbiamo il corpo nella massima condizione di riposo.
Ne possiamo dedurre che, se ci svegliassimo ogni mattina con dolori all’apparato muscolo-scheletrico che nel prosieguo della giornata si affievoliscono, sarebbe l’ideale valutare un esperto di manipolazioni in ambito viscerale, caratteristica che dovrebbe far parte della formazione di un Osteopata che ha conseguito studi presso centri accreditati.
Il perché e il per come relative alla successiva risoluzione del problema è materiale di discussione nella ricerca osteopatica, anche se ciò che ho scritto sopra è pura fisiologia, scientificamente provata; la quantificazione del trattamento è sempre una forzata riduzione di tutti gli aspetti che abbracciano un approccio olistico.
D.O. Lorenzo Luchetti